Alla fine l'ho fatto, non riuscivo piu' a tollerare le idiozie che dilagano su fb!!!
Questa foto da qualche giorno imperversa su fb, con commenti
incommentabili.
Credevo fosse ampiamente esaustivo l'articolo della
sempre bravissima Valeria Rossi nel suo blog L'ultima follia animalista: le cagne violentate, ma mi rendo conto che nello specifico del
bulldog è necessario fornire qualche altra informazione, sempre
consapevole del fatto che i commenti che si leggono non sono solo
frutto dell'ignoranza abissale, ma anche e soprattutto di pregiudizi,
contro i quali nessun articolo "tecnico" e dalle valenze oggettive, può
nulla.
Tuttavia mi prendo questa mezz'ora per spiegare alle decine di
persone che mi hanno sollecitato in privato, cosa succede realmente nel
mondo del bulldog e come questa foto (la sua didascalia, per la verità)
sia totalmente fuorviante e generi, nelle persone predisposte alla
superficialità, giudizi affrettati e mai rispondenti al vero.
Prima di entrare nella disamina tecnica, vorrei precisare: il
personaggio ritratto nella foto (io non lo conosco e pertanto non è
un allevatore famoso, ma molto semplicemente sarà uno dei millemilioni
di personaggi che si cimentano, o ci provano) viene criticato molte
volte anche per il suo "aspetto generale" (Valeria stessa lo definisce,
scherzando, un po' "tamarro"). A questo proposito vi confesserò una
triste verità: l'allevatore di cani non lavora in Chanel e tacchi a
spillo, ma in tuta e stivali in inverno ed in canottiera (come il
poveretto ritratto in un momento poco edificante, ma senz'altro necessario, del "mestiere") in
estate. Lo so che vi immaginate (tutti voi che mi chiedete sempre di
venire a trascorrere le vostre ferie in allevamento, perché il mio
lavoro è "un paradiso") che allevare bulldog consista nello stare in un
campo di margherite a giocare con loro...ma non è
esattamente così. L'allevatore di bulldog esce pulito alle 7 di mattina ed alle 7,10 è già da buttare via, pieno di peli (i bulldog non vogliono stare
vicino al padrone, ma SOPRA il padrone!) fango, bava proveninete dagli
estenuanti ed insistenti baci che si ricevono. E vorrei dire...più è sporco e
più è bravo, perché vuol dire che con i cani ha veramente un rapporto!
Quindi ora, anzichè giudicare come è vestito, provate a capire cosa sta
facendo. La foto ritrae una monta assistita, pratica molto usata fino a
qualche anno fa, ora sostituita dalla più "comoda", e per alcuni aspetti
migliore, inseminazione artificiale. Venti anni fa l'inseminazione era
usata pochissimo e nelle razze "difficili" ovverosia quelle estreme (giganti e nane, ad esempio) era normale eseguire un accoppiamento
assistito. C'erano addirittura figure professionali atte allo scopo.
Quando ho cominciato ad allevare bulldogs mi sono rivolta ad uno di
questi "mestieranti" che aveva una montagna di clienti di tutte le razze più "spinte". Ho quindi avuto
modo di vedere personalmente alcuni accoppiamenti assistiti in svariate razze. Per
ciascuna c'era un metodo diverso: a seconda di quale fosse la
morfologia della razza e la conseguente difficoltà nell'operare, c'era una tecnica adatta e personalizzata. Con
il bulldog eravamo in 4: la padrona (io) che sorreggeva la testa della
femmina, accarezzandola e rassicurandola (del solo fatto che c'erano
altre tre persone che le stavano accanto ed un bulldog maschio ansimante
che le dava capocciate e slinguazzate ovunque), il "VIGILE URBANO", che era il tecnico propriamente detto, che per l'appunto si occupava di
indirizzare le parti anatomiche nella giusta sede, una persona che
sorreggeva la pancia della femmina e lo "spingitore" che era colui che
al segnale del "vigile" (cioè quando era stato centrato l'obiettivo)
spingeva e teneva premuto il posteriore del cane fino al termine della donazione.
Ora, questo è il modo per assistere alla monta di un bulldog. Con il
tempo ci si è ingegnati a sostituire le mani che sorreggono la pancia
con delle fascie che non sono in nessun modo coercitive, ma aiutano
solo a sostenere la femmina per evitare incidenti (quando leggo frasi tipo "la
femmina sta subendo una violenza perchè è legata", capisco bene che chi
lo scrive non sa neppure cosa sia una monta assistita...ma parla, scrive
e pontifica!). Le fascie hanno la funzione di sostenimento: parlare
quando le cose si sanno sarebbe una gran bella novità e tacere quando
non si ha neanche la minima cognizione di cosa si sta
scrivendo....sarebbe un miracolo in questo luogo che è fb...lo so!!!! La tecnica
migliorata e diffusa ha fatto si che un bravo operatore (come
probabimente è quello della foto) riesce ad eseguire una monta assistita
anche da solo. Vi spiego un dato tecnico, raccontato in modo che possa essere
comprensibile ai più, senza usare quindi termini tecnici o medici (so
che c'è chi ci tiene, ma questo scritto è fatto per informare chi non sa, se qualche professionista vuole discutere con me in termini
scientifici, lo possiamo fare in altra sede, con un altro scopo). Nella
monta assistita che vi ho descritto, la femmina non piange MAI, non
prova dolore, in quanto quello che viene comunemente detto "nodo" è
all'esterno della vulva. La natura ha dotato i cani di questo apparato che noi allevatori chiamiamo volgarmente nodo per un
duplice motivo: il primo è che, date le dimensioni, il nodo, una volta
che vi è stata la penetrazione, si gonfia ed impedisce ai cani di
staccarsi e forma un "tappo" in modo tale che l'eiaculato non fuoriesca
dalla vulva (i cani, dopo l'accoppiamento naturale stanno attaccati,
grazie a questa struttura, per una mezz'ora circa). Il secondo è che,
come tutti i sapientoni che commentano sapranno con certezza, il maschio
di cane eiacula molto lentamente; questo significa che se non fosse
costretto a rimanere attaccato alla femmina, la donazione del suo
sperma andrebbe perduta.
Nella monta assistita il nodo rimane esterno alla vulva (evitando
cosi' il dolore) perche' l'operatore controlla manualmente il cane, per
evitare che si stacchi. L'operatore tiene attaccati i cani per tutto il tempo della durata della eiaculazione, emulando quindi
la funzione del nodo.
Quindi, chi grida allo scandalo vedendo tanta violenza in questa
foto, non sa che questo tipo di monta è molto meno dolorosa di quella
naturale. Qualcuno di voi avrà (forse) assistito alla scena di un
accoppiamento naturale tra cani di qualsiasi razza; a volte i latrati
delle femmine sono così strazianti che bisogna chiudersi le
orecchie. Questa è la natura. Con la monta assistita non succede MAI,
perché viene a mancare la causa delle grida: il dolore.
Chi trascende perché la femmina, con la monta assistita, non può
scegliersi il maschio non sa ( ANCORA UNA VOLTA!!!) di cosa sta parlando: per selezionare una
determinata razza sono necessarie scelte che solo l'uomo può fare...non lasciamo ai cani la scelta di accoppiarsi cercando di rispondere al
meglio ai dettami dello standard. Ma il concetto è talmente semplice
che non vale la pena discutere di questa sciocchezza. Immaginate un allevatore che dice alla sua bulldog "Ciccia, scegli pure il maschio che ti piace, ma mi raccomando...siccome in allevamento abbiamo un problema di code incarnite, scegline uno che abbia geneticamente un patrimonio idoneo e che fenotipicamente sia corretto, in modo che la tua scelta soddisfatta, ci aiuti anche alla risoluzione del nostro problema".
Una ultima precisazione: nessun allevatore è talmente stupido da
fare una monta assistita quando la cagna non è pronta, sarebbe un
accoppiamento inutile ai fini pratici ed una totale perdita di tempo.
Oggigiorno è facilissimo
stabilire quando la femmina è pronta, grazie a test ematici che
stabiliscono l'ovulazione con certezza assoluta. Si è addirittura in
grado di verificare quali sono i giorni ottimali per ottenere il miglior
concepimento dal punto di vista quantitavo e qualitativo. Ma anche
senza questi mezzi, un allevatore riconosce con certezza i segnali del
fatto che la femmina accetti il maschio, non ci sono possibiltà di
fraintendimenti, in tutte le razze senza dubbio, nella nostra (in cui i cani sono
attori nati) ancora di piu'! Quindi, è più che scontato che la
monta assitita si fa quando la femmina, naturalmente, accetterebbe il
maschio; sia che si utilizzino le pratiche che la medicina ci ha messo a
disposizione (valutazione dell'andamento ormonale della cagna, per
verificare il giusto momento calcolato, appunto, dai valori
progestinici) sia che si utilizzino le altre modalità più pratiche, la
monta viene effettuata solo ed esclusivamente quando la natura delle
femmine le rende disponibili all'accoppiamento.
Questa pratica, come dicevo, è stata man mano sostituita dalla
inseminazione artificiale, attraverso la quale viene prelevato il seme
ed inoculato alla femmina. Ad oggi è la pratica più usata nella nostra
razza. Nessuna delle due metodiche provoca dolore nei cani, entrambe
hanno pregi e difetti. La monta assistita è piu' brigosa da fare e ci
vuole una buona manualità ed esperienza. Ha( a mio parere) il
vantaggio di stimolare un atteggiamento naturale ed istintivo, che nella
nostra razza si sta perdendo (inutile nascondersi dietro ad un dito,
se ci si deve fare una critica è questa e non certo tutte queste altre
scemenze riferite alla violenza sulle femmine). La fecondazione assistita
invece è una pratica sterile, che
ha il vantaggio di prevenire contaminazioni di malattie sessualmente
trasmissibili, soprattutto quando si utilizzano stalloni di "carriera"
che stazionano in diversi allevamenti. E' una pratica di facile
acquisizione (solo quella con seme fresco, naturalmente), ma
necessitano le minime regole igieniche.
In molti prediligono la fecondazione assistita perché "appare"
meno coercitiva. Questo è un parere di chi si ferma alle apparenze o di
chi non ha mai visto dal vero una femmina collocata a testa in giù per
l'esecuzione della fecondazione assistita. La contraddizione tra chi critica il bulldog
perchè non è un cane "funzionale" e poi sostiene che l' inseminazione
artificiale sia il miglior metodo di accoppiamento è palese. I nostri
cani non si accoppiano da soli ed hanno perso molti istinti: la monta
assistita è un "compromesso" tra la loro difficoltà morfologica ad
accoppiarsi autonomamente ed il mantenimento degli istinti. Bisogna poi
aggiungere a queste considerazioni il fatto che in alcuni paesi non è
consentita la fecondazione assistita, per cui la monta assistita si rende obbligatoria.
Fine, mi sembra di avere spiegato quello che ancora a qualcuno non
era chiaro, ora però se avete delle domande...vi risponderanno le mie
bravissime colleghe Lucia e Morena dalla pagina Facebook della Commissione Tecnica del CIB....un po' per uno non fa male a
nessuno.
Come mai faranno i cani che si accoppiano e fanno cuccioli naturalmente senza questa assistenza "indispensabile" dell'uomo...
RispondiEliminaDiciamo chiaramente che non sempre la femmina è accondiscendente, ma gli allevatori non possono permetterselo.
Questo articolo è ancora l'ennesima prova della violenza che subiscono gli animali da parte dell'uomo...l'uomo vuole arrogarsi il diritto di scelta in tutto anche nella procreazione di altri esseri viventi, soprattutto a scopo di lucro e dominanza ignorante
RispondiElimina